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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254909
Saltini, Guglielmo Enrico 15 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Il conte LUIGI CAMBRAY DIGNY fiorentino (n. 1779, morto 22 febbraio 1843) fu anch’esso della bella scuola. D’ingegno pronto e fatto sicuro dai buoni

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

LUIGI BETTARINI di Portoferraio (m. oltre gli anni sessanta il 21 dicembre 1850) fu architetto di molto valore. Napoleone I nella breve prigionia

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Contemporaneo al Bartolini e non indegno di stargli appresso fu il fiorentino LUIGI PAMPALONI (n. 1791, m. 17 dicembre 1847). Dei meriti di questo

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

opere. Procedendo sempre per ordine di date, si presenta primo — LUIGI GIOVANNOZZI di Firenze (n. 1791), assai valente tra i così detti ornatisti di stile

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Anche LUIGI CALAMAI di Firenze (n. 1800, m. 13 ottobre 1851) che seppe ancora di scienze naturali, fu valente modellatore di cere, e come tale

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stupendi di PIETRO GIUSTI, ANGELO BARBETTI e ANTONIO ROSSI da Siena, di PIETRO CHELONI di Firenze, di LUIGI BIGOTTI da Lucca e di altri; ma la Esposizione

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: Le regole pratiche di prospettiva per i giovani figuristi, impresso in Firenze; e LUIGI CATANI (n. 1762, m. 12 ottobre 1840) frescante anch’esso tra i

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tempi plauso oltre il merito. È questi LUIGI ADEMOLLO di Milano (n. 30 aprile 1764, m. in Firenze 11 febbrajo 1849), che venuto giovine tra noi, prese a

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secondo per la immaginazione feconda e per la prontezza nell’operare, ambedue per amore indefesso alle arti belle. Erano PIETRO BENVENUTI e LUIGI SABATELLI

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

la sicurezza in ciò acquistata dal nostro Luigi, che giovane ancora e studente a Roma, certo giorno con maraviglia di tutta la scolaresca dell

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Ma i due artisti che sopra gli altri levaronsi per altezza d’ingegno, furono i figliuoli di Luigi Sabatelli, Francesco e Giuseppe, ambedue presto

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marzo 1776), contemporaneo del Benvenuti e di Luigi Sabatelli, attese all’arte con assai amore, ma seguitò gli esempi delle vecchie scuole piuttosto che

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

principalmente vuolsi ricordato Luigi Siries (n. in Firenze 28 giugno 1743, m. 15 ottobre 1811) che dopo avere studiato a Roma le arti belle, fu da Pietro

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del Sanzio, e il ritratto di Carlo V, che è da noverarsi colle opere sue migliori. In procedere di tempo venuto a Firenze, fece per Luigi Bardi

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da Raffaello, e il ritratto di Re Vittorio Emanuele II dal quadro di Luigi Mussini, sono due delle principali incisioni da lui eseguite. Nè vuoisi

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